Il mondo del matrimonio mi ha sempre interessato.
Quando ero piccola, come molte bambine, rimanevo incantata davanti alle vetrine degli abiti da sposa e sognavo quello da principessa che avrei indossato un giorno.
Eppure, stranamente, quando toccò a me, ne provai un solo, mi piacque e lo prenotai, tutta sola un pomeriggio, all'uscita dal lavoro e i miei genitori lo videro solo il giorno prima delle nozze.
Il mio rapporto con l'argomento riprese quando si trattò di seguire la mia sorellina che, al contrario di me, ci mise moltissimo tempo a scegliere il suo.
Certo non avrei immaginato che un giorno avrei fotografato i matrimoni.
E invece nel 2012, Valentina e Salvatore, una giovane coppia di sposi decise che avrebbe affidato a me il compito di "registrare" il loro giorno più bello.
Avevo una "fifa blu" e feci di tutto per dissuaderli, paventando disastri da novellina e, invece, da quel giorno mi si è aperto un nuovo orizzonte.
La fotografia di matrimonio è stata, ingiustamente, per anni, considerata una fotografia di serie B.
Ora, credo, le cose stiano cambiando e i bravi fotografi matrimonialisti vengono considerati bravi fotografi...punto.
Del resto per fotografare un evento così lungo, complesso e articolato bisogna davvero essere bravi e in molti settori.
Bisogna essere fotografi di paesaggio, di ritratto, di still life e di street photography ed il tutto, contemporaneamente e velocemente.
Cominciamo dall'inizio la preparazione degli sposi.
Mentre il fotografo di moda o di ritratto può programmare un servizio fotografico per tempo, pensare alle luci che utilizzerà e alle pose, un matrimonialista deve farlo in pochissimi minuti, magari in uno spazio ristretto e ingombro e senza poter sistemare con calma luci adeguate.
Nel frattempo deve anche cogliere ciò che circonda gli sposi e le emozioni di parenti e amici.
Poi di corsa presso il luogo della cerimonia, magari sotto un sole a picco o sotto una pioggia battente.
Anche qui è necessario cogliere l'arrivo dei soggetti principali , magari fare panoramiche del luogo, piccoli capannelli di persone, paggetti damigelle e quant'altro.
Poi la cerimonia vera propria, durante la quale non si possono "mancare i momenti topici" perchè non potranno essere ripetuti e, una volta persi, sono persi per sempre e il servizio è rovinato.
Spesso le chiese o le sale comunali sono buie, oppure non ci si può avvicinare o allontanare abbastanza, perchè ci sono ingombri, persone o perchè non si vuole o non si può disturbare (giustamente).
Si passa repentinamente dal buio della chiesa alla luce abbagliante del sagrato per il lancio del riso.
Spesso travolti da tutti gli altri fotografi presenti che vogliono immortalare il momento.
A questo punto ci sono fasi diverse da caso a caso, ma non possono mancare i noiosi ma necessari gruppi, dove c'è sempre lo zio con gli occhi chiusi, la cugina nascosta o il nipotino che scappa.
Qui servirebbe una persona che organizzasse i gruppi ma, spesso, genitori o fratelli sono troppo presi dalla giornata per essere validamente d'aiuto.
Finalmente gli sposi insieme,il momento più romantico e tranquillo della giornata.
E per finire, quello che, personalmente amo meno, il ricevimento, quando regna la confusione e le persone sono più interessate al cibo che al resto.
Ho ancora moltissimo da imparare e da sperimentare ma so che questo tipo di fotografia mi piace moltissimo perchè, ciò che amo maggiormente è fotografare le persone.
I loro occhi, i loro gesti, le loro emozioni sono la molla che mi spinge a continuare e tornare a casa soddisfatta e felice.