Lampada shabby chic

Ok...il termine shabby chic è abusato...

a volte si attaglia perfettamente all'etimologia inglese...ma a volte bisognerebbe usare, piuttosto, in stile shabby chic.

Questa volta  penso che la mia vecchia piantana possa rientrare nel primo caso.

Era una di quelle lampade da terra anni '50 in ottone dorato con cappellone in seta color avorio (ma che con gli anni era diventato color senape sporco) e passamaneria dorata.

Di linea gradevole ma decisamente demodè senza essere antica.

Chi mi conosce sa che io non  sopporto le dorature e quindi era impensabile tenerla così...tra l'altro ormai l'ottone era annerito e sporco.

  

Dopo averla dipinta con lo smalto color zucchero della Max Mayer (molto coprente e opaco...si aggrappa bene anche sui metalli senza bisogno di primer) mi sono dedicata al restyling del paralume.

Per prima cosa ho dovuto staccare il vecchio involucro e non è stata una passeggiata visto che era incollato e con una colla davvero forte.

Poi ho rivestito lo scheletro in lino color latte.

Avrei potuto anche lasciarlo così (quasi minimalista)...ma per "staccar"e un po' dal tutto bianco e conferirle un aspetto più grezzo ho cucito due bordi a ruches di juta.

Devo dire che sono soddisfatta...e poi è la mia prima lampada.

Ultimamente sono meno presente, un po' per necessità (ho tutte le foto del matrimonio da sistemare, più altri servizi...gli ultimi dettagli per la promozione del libro, e in più la scuola materna è aperta solo il mattino e la zia Mari si deve occupare del nipotino Edoardo) e un po' per una certa insofferenza verso alcune dinamiche della blogosfera che mi hanno fortemente deluso.

Ma, per fortuna, ci sono anche lettrici e amiche speciali e a loro auguro un sereno weekend.

Mari